Pubblicato da Shazarch il 18 Mar 2021

Acquedotto Acqua Claudia

Acquedotto Acqua Claudia

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A prima vista sono solo due archi sovrapposti. Ma in realtà è uno dei posti migliori per mangiare un panino a Roma. Nella storia è qualcosa di più: è il frammento dell'Acquedotto Claudio sul Palatino: punto di arrivo di un edificio di 68 km che portava a un cittadino di Roma 2200 litri d'acqua al secondo.

Questa storia è raccontata da Sesto Giulio Frontino, che nel I secolo era sovrintendente agli acquedotti di Roma (curator aquarum) dell'imperatore Nerva.

Frontino era molto orgoglioso dell'ingegneria idraulica romana. Così orgoglioso che nel suo trattato sugli acquedotti scrive:

Tot aquarum tam multis necessariis molibus pyramidas videlicet otiosas confronta aut cetera inertia sed fama celebrata opera Graecorum. (Una tale quantità di strutture indispensabili che trasportano così tante acque, si possono confrontare confrontare, se vogliamo, con le oziose Piramidi o le inutili, sebbene famose, opere dei Greci.)

L'orgoglio di Frontino derivava da un lavoro meticoloso e continuo di misurazione e controllo del corretto funzionamento di ogni frammento dei 68 km dell'edificio.

Mangiando un panino al Foro Romano, davanti a ciò che resta dell'acquedotto Claudio, si può quindi riflettere sulla crisi idrica globale e sull'attenzione che dobbiamo prestare alla gestione dell'acqua.

Il modello tecnologico romano, e principalmente il modello di gestione delle acque, è un esempio da studiare con attenzione se si vuole vivere in un mondo con una distribuzione delle acque di cui essere orgogliosi.