Posted by Shazarch on 06 May 2021

Chiesa Nuova, Santa Maria in Vallicella

Chiesa di Santa Maria in Vallicella

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Santa Maria in Vallicella detta tradizionalmente dopo il rifacimento del secolo XVI, Chiesa Nuova, è un luogo di culto cattolico cinquecentesco di Roma, che si trova nella piazza omonima del rione Parione, sulla linea di confine con il rione Ponte, in cui ricade parte dell'edificio.

Chiesa della Natività della Madonna

La chiesa sorge sull'area di una leggera depressione naturale nella pianura del Campo Marzio, considerata dai Romani uno degli ingressi degli Inferi e luogo di culto delle divinità infernali, con il nome di Tarentum.

Dal XIII secolo è qui ricordata una chiesa dedicata alla Natività della Madonna, legata alla parrocchia di San Lorenzo in Damaso. Sin da XIV secolo e fino XVI secolo la chiesa era conosciuta con il nome di Santa Maria in Puteo albo, dal nome della contrada che aveva preso nome da un'antica vera di pozzo (puteale) in marmo bianco posta presso la vicina piazza Sora. La chiesa era a tre navate separate da tre colonne per lato.

Madonna vallicelliana

Nella chiesa venne conservata un'immagine miracolosa della Madonna: si tratta di un affresco trecentesco, in origine collocato all'esterno di una "stufa", o bagno pubblico. Si raccontava che nel 1535 l'immagine, essendo stata colpita con un sasso, avesse sanguinato ed era divenuta così oggetto di culto. Nel 1574 l'affresco era stato staccato e affidato al rettore della chiesa della Vallicella e conservato nella sacrestia. L'affresco fu in seguito collocato sull'altare maggiore della Chiesa Nuova.

Costruzione

Nel 1551 san Filippo Neri fondò la Congregazione dell'oratorio, che venne quindi riconosciuta da papa Gregorio XIII nel 1575. Nella stessa bolla si affidava alla congregazione la vecchia chiesa, che tuttavia non era più in buono stato. Venne dunque affidato all'architetto Matteo di Città di Castello l'incarico di costruire una "chiesa nuova". La prima messa nel nuovo edificio, con navata unica e quattro cappelle per lato, ancora coperto da un tetto in legno, fu celebrata nel 1577. La chiesa e le sue cappelle furono decorate con stucchi e marmi policromi, su disegno di Domenico Fontana e Giovanni Antonio Dosio.

Nel 1586 i lavori passarono a Martino Longhi il vecchio, architetto di fiducia del maggiore finanziatore dei lavori, il cardinale Pierdonato Cesi. Dopo la morte del Cardinale i lavori continuarono e l'abside a pianta semicircolare, il transetto e la cupola che ne sormontava l'incrocio, furono inaugurati nel 1591.

Tra il 1594 e il 1617, secondo un progetto di Giacomo Della Porta del 1585 e a cura di Giovan Battista Guerra come soprintendente ai lavori, l'originaria pianta ad unica navata fu modificata per mezzo dello sfondamento delle cappelle laterali, che vennero arretrate in modo da lasciare spazio per due strette navate laterali. Si aggiunsero inoltre altre due cappelle, una per lato.

Contemporaneamente Angelo Cesi, vescovo di Todi e fratello del Cardinale, finanziava i lavori della facciata, che iniziarono nel 1594 su progetto di Fausto Rughesi e si conclusero, dopo un'interruzione tra il 1598 e il 1603, nel 1605, mentre la scalinata antistante fu completata nel 1614. Il timpano che corona la facciata per l'intera larghezza si deve forse ad un intervento di Carlo Maderno.

Il campanile fu aggiunto nel 1666 ad opera di Camillo Arcucci. Il fianco destro della chiesa, dopo l'apertura della strada che la costeggia, fu rivestito nel 1675 con cortina laterizia ad opera di Carlo Rainaldi. La cupola fu modificata nel 1650 da Pietro da Cortona, che vi aggiunse una lanterna sormontata da un cupolino per permettere una migliore illuminazione dell'interno. Il pavimento marmoreo fu interamente rifatto nel 1895.

La chiesa, con il contiguo Oratorio dei Filippini, si affacciava in precedenza su una piccola piazza chiusa, oggi scomparsa in seguito all'apertura di corso Vittorio Emanuele nel 1885. Nell'attuale slargo sono collocati un monumento a Pietro Metastasio e la fontana della Terrina, qui spostata da Campo de' Fiori.

Fonte: Wikipedia